Carta di identità nell’app IO entro il 2027: Butti conferma e annuncia l’addio a SPID

Carta di identità su IO: il governo conferma l’arrivo entro il 2027 e saluta lo SPID

Dopo settimane di silenzi e ipotesi, arriva finalmente un chiarimento istituzionale sull’integrazione della carta di identità elettronica nell’app IO. A parlare è Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’innovazione, che in un’intervista rilasciata a Repubblica ha fissato un primo orizzonte temporale: entro la fine della legislatura, quindi non prima del 2027, salvo elezioni anticipate.

IT-Wallet: quando arriva davvero la carta di identità?

Secondo quanto dichiarato da Butti, l’integrazione della CIE in IT-Wallet non dipende da ostacoli tecnici veri e propri, ma da un “processo di valutazione e implementazione più lungo”. La carta, infatti, richiede più passaggi rispetto ad altri documenti già disponibili. Nessuna data precisa, ma una promessa chiara: entro il 2027 sarà operativa nell’applicazione usata ormai da milioni di italiani per accedere ai propri documenti digitali.

Patente, tessera sanitaria e altri documenti già disponibili

Attualmente, l’app IO consente di caricare una serie di documenti digitali, tra cui:

  • la patente di guida (che assumerà lo stesso valore legale della CIE),

  • la tessera sanitaria,

  • la carta europea della disabilità.

Presto si aggiungeranno altri documenti, tra cui la certificazione ISEE, il titolo di studio o di iscrizione scolastica, il certificato di residenza e la tessera elettorale. In questo scenario, la carta di identità elettronica resta il tassello più atteso, quello che completerà la digitalizzazione dell’identità personale all’interno dell’app.

Il passaporto resta fuori, lo SPID è al capolinea

Diverso il discorso per il passaporto, che secondo il sottosegretario non potrà essere integrato nel breve periodo per via di “esigenze di sicurezza” e vincoli legati ai controlli doganali internazionali. Tuttavia, il suo inserimento nel sistema non è escluso per il futuro.

Durante l’intervista, Butti ha confermato anche l’uscita di scena dello SPID: un sistema che, pur essendo stato fondamentale, non rientra più nei piani a lungo termine del governo. “L’obiettivo è la carta di identità elettronica, come chiede anche l’Europa”, ha spiegato. Il governo Meloni, dunque, punta tutto su un’identità digitale centralizzata e pubblica, lasciandosi definitivamente alle spalle il modello gestito dai provider privati.

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