Sensori nei sassi dipinti dai bambini: il progetto europeo contro l’erosione a Marina di Massa

Viviamo circondati da sensori, spesso invisibili ma onnipresenti: ci seguono, registrano, analizzano. Sono nei nostri telefoni, nelle auto, nei semafori. Ma alcuni, invece di controllarci, servono a proteggerci, come quelli pensati per difendere le coste italiane dall’erosione. Succede in Toscana, dove un’iniziativa europea mescola tecnologia, educazione e ambiente, mettendo insieme ricercatori, scuole e persino bambini con i pennelli in mano.

Sassi colorati contro la forza del mare

Nel comune di Marina di Massa, uno dei punti più vulnerabili della costa toscana, prende forma il progetto Score (Smart control of climate resilience in European coastal cities), che coinvolge dodici città europee affacciate sul mare. La sua particolarità è tutta nei dettagli: sassi dipinti dai bambini con tempere vivaci vengono dotati di piccoli sensori per tracciare lo scivolamento dei sedimenti e monitorare come il mare modifica la spiaggia nel tempo. Il colore, oltre a coinvolgere i più piccoli, serve anche a identificare visivamente i punti di studio, rendendo l’operazione partecipata e più semplice da comprendere per tutti.

Come funzionano i sensori nei sassi

I dispositivi installati nei sassi sono in grado di rilevare movimenti millimetrici, aiutando i ricercatori a comprendere le dinamiche morfologiche della spiaggia. “Con questi dati possiamo sapere se e come la sabbia viene trasportata, ad esempio verso nord”, spiega Chiara Cocco, docente di Tecnologie digitali e progettazione ambientale presso lo University College di Dublino. Intervistata a Ecca 2025, il principale convegno europeo sull’adattamento climatico tenutosi quest’anno a Rimini, ha illustrato i risultati già ottenuti: a Massa è emerso un lento ma costante spostamento dei sedimenti, utile per prevedere i rischi e pianificare interventi.

Proteggere le coste con i dati (e con l’educazione)

Quando la sabbia si riduce, le onde guadagnano forza e arrivano con più violenza a ridosso delle abitazioni. È già successo in Spagna, nella zona di Dénia, dove le mareggiate hanno colpito direttamente le case. Il monitoraggio delle pietre diventa allora uno strumento di difesa preventiva, accessibile, low-cost e replicabile in tante realtà costiere. Non è solo tecnologia, ma anche cultura della prevenzione, un modo per coinvolgere le nuove generazioni nel prendersi cura del proprio territorio. A dimostrarlo sono proprio i volti dei bambini, che con i pennelli tracciano il primo passo verso una scienza condivisa e concreta.

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